COME NASCE
La nostra cooperativa nasce nel 2020, dopo aver vinto un bando promosso dalla Regione Toscana indirizzato a cooperative di comunità.
Da allora, 6 persone più la Pro Loco di Prataccio ne rappresentano i fondatori e i soci, e proprio la sede della Pro Loco ospita anche quella della cooperativa.
UN NOME, TANTE STORIE
Ma perché “Le Lari”? E perché “La Valle dei Molini e dei Templari”?
Cercavamo un nome che riflettesse la filosofia con cui abbiamo fondato questa cooperativa. Perciò, così come il nostro scopo è quello di far rinascere il territorio e la comunità della nostra montagna, allo stesso modo serviva un nome che fosse altrettanto legato a questi luoghi, che fosse un’eco della loro storia e della loro cultura.
“Le Lari” è il nome di un massiccio che divide Prataccio da Prunetta, ed è anche la montagna che custodisce la sorgente del fiume Reno.
Grazie alle pendenze tipiche del territorio montano, al ricco flusso dei fiumi e ai numerosi castagneti, queste zone pullulavano di mulini a pietra che macinavano le castagne per ricavarne la famosa “farina dei poveri”.
In più, in quest’area sono state rintracciate testimonianze della presenza dell’ordine dei Cavalieri Templari che, in questo punto di passaggio, vigilavano sulla sicurezza dei mercanti e dei viandanti in pellegrinaggio verso la Terrasanta.
OSPITALITÀ DIFFUSA E SERVIZI PER IL TERRITORIO
La cooperativa “Le Lari” offre servizi di affitti brevi di immobili. In pratica, prendiamo in gestione appartamenti, case o villette che sono seconde abitazioni e, per un periodo di massimo un mese, le mettiamo in affitto per soggiorni turistici o anche lavorativi in smart working.
Offriamo anche servizi di manutenzione del verde, sia per privati che per enti pubblici.
Un’altra offerta che ci contraddistingue, perché poco diffusa e conosciuta, è quella del casierato: consiste nella custodia e nella manutenzione di immobili per conto dei proprietari, che appunto utilizzano l’edificio solo come seconda abitazione.
Parallelamente a queste attività principali, abbiamo anche attivato servizi di accompagnamento agli anziani. Piccoli servizi alla persona in accordo con enti locali. E anche corsi, laboratori e fattorie didattiche per bambini, per avvicinarli alla natura e alle tradizioni del territorio.
UNA NUOVA OFFERTA TURISTICA
La montagna pistoiese, grazie alle sue bellezze naturalistiche, i percorsi sportivi, gli eventi, la storia, le specialità gastronomiche e quanto altro, è sempre stata una zona a vocazione turistica. In passato era un ambiente rinomato, ambito dalla nobiltà, e anche da artisti del calibro di Giacomo Puccini. Negli anni 20 e 30 del Novecento, non a caso, il settore alberghiero ha visto una vera esplosione.
Nel corso del tempo, la montagna si è spopolata, e questo ha ridotto l’offerta turistica. Negli ultimi anni, però, quella che è cresciuta molto è la domanda turistica. La montagna torna ad essere magnetica come un tempo, e attira un turismo attento all'ambiente, alla cultura e alle tradizioni locali.
La nostra idea è partita proprio da questa considerazione: dalla volontà di colmare il divario fra offerta e domanda. E così ci siamo posti l’obbiettivo di creare una nuova ricettività del territorio.
IL TURISMO COME MEZZO PER UNO SCOPO
Creare offerta turistica non è lo scopo fine a sé stesso della nostra cooperativa. C’è molto di più, alle spalle.
Significa contribuire a risolvere il fenomeno dello spopolamento della montagna. Creare nuove opportunità lavorative. Promuovere il benessere, grazie a tutto quello che la montagna può offrire in termini di salubrità dell’ambiente, tranquillità, ritmi più lenti e naturali, natura, attività sportiva.
Significa far rinascere il territorio valorizzando i suoi patrimoni naturalistici e culturali. E ravvivare la sua economia, promuovendo le sue tante, piccole e tipiche attività.
Più di tutto, significa ricostruire una comunità.
Un tempo esisteva una comunità montana, che poi si è dissolta lentamente di pari passo all’abbandono del suo territorio. Ma gli eventi accaduti nel mondo negli ultimi anni hanno invertito la rotta: sembra che le persone siano tornate a capire che il bene più prezioso sono le relazioni umane. Le comunità montane saranno piccole, ma sono fondate sul mutualismo piuttosto che sull’individualismo, sulla credenza che ogni singolo ha il suo valore, e questo le rende forti e molto coese. Questa forza è quella vogliamo ricreare più di tutto.
Di Enrico Becchi
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