Riserve naturali, laghi, passi di montagna panoramici. Opere d’arte, musei, edifici e infrastrutture storici. Feste popolari e teatri. Percorsi escursionistici e rifugi montanini.
La montagna pistoiese pullula di borghi antichi che custodiscono natura, storia, tradizioni, curiosità, leggende. E tutto questo è facilmente raggiungibile entro un’ora di distanza da Prunetta.
E cosa scopriremmo, di preciso, se decidessimo di esplorarli?
Gavinana
Proprio in questo paese, il 3 agosto 1530, venne combattuta la Battaglia di Gavinana fra le truppe della Repubblica Fiorentina guidate da Francesco Ferrucci e quelle di Carlo V. Una statua a lui dedicata è stata posta nel 1920 nella piazza del paese.
Da visitare anche il Museo Ferrucciano, che ripercorre la storia del condottiero e della battaglia. O la pieve di Santa Maria Assunta, che ospita un organo di oltre 2000 canne.
A Gavinana si trova anche Palazzo Achilli, sede e punto informativo dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese. E il MuNAP, il Museo Naturalistico Archeologico dell'Appennino Pistoiese.
Nei dintorni è possibile raggiungere l’Osservatorio Astronomico e il Rifugio del Montanaro.
Cutigliano
Piccolo borgo incuneato nella valle del fiume Lima, la cui storia risale fino all’anno 1000.
Il Palazzo dei Capitani, oggi sede del Comune di Abetone Cutigliano, è forse il suo tesoro storico più caratteristico. Costruito nel 1377, da allora ha ospitato molti Capitani della Montagna, ufficiali inviati da Firenze per amministrare la montagna pistoiese. La cosa particolare è che, sulla facciata del palazzo, sono stati appesi più di 90 stemmi che ricordano i mandati di altrettanti Capitani.
Nelle vicinanze del borgo, a Rivoreta, c’è il Museo della Gente dell’Appennino Pistoiese. La Riserva Naturale di Pian degli Ontani. La Doganaccia, con i suoi impianti sciistici. E i panorami del Passo della Croce Arcana, che conduce facilmente al Lago Scaffaiolo e al Rifugio Duca degli Abruzzi.
Mammiano
Proverbialmente diviso fra Mammiano Alto e Mammiano Basso. Il primo, nel 1926, ospitò la stazione della Ferrovia Alto Pistoiese, che serviva da collegamento con Pracchia, dismessa nel 1956.
Il secondo è conosciuto anche come “Le Ferriere”, per via dell’attività industriale legata alla lavorazione del ferro che è stata attiva fino a dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Proprio qui si trova infatti il famoso Ponte Sospeso, costruito negli anni 20 del Novecento per permettere agli operai della SMI (Società Metallurgica Italiana) di spostarsi fra Mammiano Basso e Popiglio. Fino al 2006 ha avuto il primato di ponte sospeso più lungo del mondo.
Popiglio
Le radici di questo borgo affondano fino al 2° secolo a.C., quando i Romani edificarono qui la Rocca Securana, utile a controllare la sicurezza della viabilità fra la Via Claudia Augusta e Via Laura. Di questa rocca rimangono oggi due torri, conosciute appunto come Torri di Popiglio.
Nel borgo si può visitare la pieve di Santa Maria Assunta, romanica, del 13° secolo, che ospita un gruppo marmoreo della scuola romana del 1690, una “Ultima Cena” di Sebastiano Vini, e pancali e confessionali lignei del 17° secolo realizzati dai falegnami del paese. Oppure il Museo Diocesano di Arte Sacra, che fa parte della rete dell’Ecomuseo.
Sorge qui anche il Teatro Mascagni, costruito a fine Ottocento, occupato dai nazisti, chiuso negli anni 60, ma poi restaurato negli anni 80 e oggi ancora attivo.
Nelle vicinanze di Popiglio si può anche attraversare il Ponte di Castruccio, un ponte con una volta a tutto sesto in muratura realizzato dal condottiero lucchese Castruccio Castracani.
È proprio a Popiglio che il 30 aprile di ogni anno si tiene il “Cantar Maggio”, una festa itinerante in cui musicisti e danzanti suonano e ballano per le vie del paese e dintorni. Deriva da un’antica festa che, in questo modo, voleva favorire i buoni raccolti agricoli.
Fiumalbo
In Provincia di Modena, ma a circa un’ora di distanza da Prunetta, Fiumalbo è stato inserito nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia.
Sopra il suo torrente Scoltenna passa il Ponte della Fola Alto, detto Ponte del Diavolo, che, con la sua arcata in muratura, ricalca il modello di altri Ponti del Diavolo sparsi in Italia e nel mondo.
È anche conosciuto come “Il Borgo dei Celti dell’Emilia Romagna”. Pare infatti che i Celti si siano stabiliti qui già nel 4° secolo a.C., e rimangono ancora oggi le tracce del loro passaggio. Nei “casoni”, per esempio, abitazioni in pietra e tetti di paglia. Oppure nelle “marcolfe”, cioè dei volti terrificanti scolpiti nelle pareti di alcune case come difesa contro gli spiriti maligni.
Ogni 2 anni, Fiumalbo è uno di quei paesi italiani in cui viene allestito un Presepe Vivente.
Calamecca
Francesco Ferrucci passò proprio da qui il giorno prima della Battaglia di Gavinana, e infatti in Piazza Francesco Ferrucci c’è una fontana a lui dedicata.
Qui si trova anche il monumento che ricorda le vittime della Prima Guerra Mondiale. A loro, e anche a quelle della Seconda Guerra Mondiale, è dedicato anche il Parco della Rimembranza. Da qui parte il Sentiero dei Bunker che, arrivando alla Macchia Antonini, permette di osservare tre bunker della Linea Gotica.
Sempre da Piazza Francesco Ferrucci si arriva facilmente al Museo degli Antichi Mestieri, e anche a un vecchio lavatoio.
Dalla piazzetta in fondo al paese parte il Sentiero del Molino. Lungo il percorso si incontrano i ruderi del Molino del Pocci e della Cartiera di Calamecca. Da qui si può anche proseguire verso il paese di Crespole.
Crespole
Storicamente fu forse l’unico paese della montagna a non essersi ribellato al controllo di Pistoia, e infatti diventò luogo di residenza gettonato per la nobiltà. Su alcune case del borgo sono ancora presenti gli stemmi delle famiglie nobili.
Fra le sue vie si possono incontrare molte croci e tabernacoli. Fra tutti, il più noto è quello intitolato alla Madonna della Neve: si dice che sia stato costruito per celebrare un’incredibile nevicata caduta su Crespole in un mese di agosto, e che l’altezza del tabernacolo sia pari a quella raggiunta dalla neve.
Le antiche mura del paese sono ancora in buone condizioni, perciò si respira ancora un’atmosfera medievale passeggiando fra i suoi vicoli.
Piteglio
Il primo insediamento risale al 2° secolo a.C., quando i Romani iniziarono a stabilirsi della Val di Lima. È nato ed è rimasto avamposto militare fino all’11° secolo, e questo si nota ancora nella chiesa di Santa Maria Assunta, nel suo campanile squadrato, che era torre di avvistamento. Qui è conservata anche la reliquia del Latte della Madonna, secondo la tradizione portato qui da un crociato direttamente dalla Terrasanta.
Particolare anche il Sasso Castellano, una roccia che presenta delle incisioni risalenti a tre diverse epoche, cioè romana, precristiana e longobarda.
Il pese è una delle tappe del Cammino di San Bartolomeo.
Di Enrico Becchi
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